Prevenire e contrastare la povertà educativa nel territorio crotonese, accompagnando i giovani a rischio, nello sviluppo di abilità digitali e artistiche. È uno degli obiettivi di “SONIC - Sounds of Novelty: Inclusion through Music and Science” (I suoni della novità: inclusione attraverso la musica e la scienza), un nuovo progetto promosso dall’associazione Sabir di Crotone, che ha preso il via l‘1 luglio scorso.
L’iniziativa, per la realizzazione della quale si ringrazia il Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo, è finalizzata anche a ridurre il divario digitale e l’esclusione sociale nella città di Crotone, coinvolgendo 60 minori in condizione di particolare vulnerabilità. Il progetto, infatti, è destinato ai giovani utenti del centro psico-educativo “A casa di Iulia” e ai minori stranieri beneficiari dei servizi di integrazione e inclusione, due categorie che, seppur per motivi differenti, sono a rischio povertà educativa.
Sonic si svilupperà nell’arco di 12 mesi, attraverso la partecipazione dei piccoli beneficiari a specifiche attività tematiche: dal laboratorio musicale al cineforum, dal laboratorio Stem a percorsi di educazione ambientale. Inoltre, l’utilizzo di strumenti e software innovativi permetteranno un più facile svolgimento dei laboratori previsti dal progetto. Non solo: per offrire la possibilità ai bambini con disturbo del linguaggio di partecipare ai laboratori e confrontarsi con i partecipanti, verranno utilizzati dei comunicatori digitali.
Per un intero anno, dunque, bambini e ragazzi avranno la possibilità di condividere momenti ludici e di apprendimento, sviluppando nuove competenze pratiche, digitali e artistiche, accompagnati da un mediatore linguistico e due educatori esperti, oltre che da formatori, insegnanti di musica, una psicologa e altre figure specializzate.
“Il progetto Sonic – ha dichiarato Manuelita Scigliano, presidente di Sabir - rappresenta la tappa di un percorso che la nostra associazione ha già avviato da tempo, per favorire l’inclusione dei minori con disabilità e minori stranieri. Riteniamo, infatti, che la costruzione di spazi extra-scolastici, in cui i bambini che vivono in condizioni di vulnerabilità, possano trovare ambienti, operatori e strumenti, che li aiutino a sperimentare le proprie abilità, sia un efficace mezzo per contribuire a ridurre fenomeni di esclusione sociale ed emarginazione. Inoltre – conclude Scigliano -, il rafforzamento dell’autonomia personale e l’arricchimento culturale, derivanti dalla partecipazione dei minori alle attività laboratoriali, gioveranno anche alle loro famiglie, che affrontano quotidianamente enormi sfide sotto il peso di un grave carico emotivo e psicologico, vivendo la costante preoccupazione dell’isolamento sociale”.
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